Eventi - I Convegni A.N.PO.S.DI.

L'Associazione Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali, ogni anno organizza due Convegni in diverse città italiane. Uno nel periodo Primaverile, denominato Convegno di Primavera e l'altro nel periodo autunnale, denominato Convegno d'Autunno.

CONVEGNO DI PRIMAVERA

CASCIA (PG) 7-11 Maggio 2009

CONVEGNO DI PRIMAVERA - CASCIA (PG) 7-11 Maggio 2009 Si è appena concluso il CONVEGNO DI PRIMAVERA, tenutosi a CASCIA (PG) 7-11 Maggio 2009
di Potito Di Pietro

Giovedì 07 maggio 2009
Dopo un viaggio a bordo di un pulmino il gruppo Foggia, tra la visione della commedia “U Sìniche” (tra i protagonisti la nostra Antonella Pagliara), canti antichi e moderni, qualche sosta per rifocillarsi, arriva a Cascia, in Umbria, terra di Santi: si ricordano in particolare San Francesco d’Assisi, San Benedetto da Norcia con la sorella Santa Scolastica e Santa Rita. Una terra, che oltre al profumo di santità che emana da ogni parte, è bellissima per un insieme di quadri ambientali, un dolce armonioso susseguirsi di paesaggi e ambiti naturali. Assetti antichissimi si accostano alle più innovative organizzazioni culturali, campi chiusi da siepi e muretti si alternano a piantagioni specializzate, estese coperture boschive cedono il posto alle rasserenanti distese di olivi. Lo spazio regionale è piccolo e variegato. Ovunque, fiumi lenti e torrenti impetuosi, vene limpide d’acqua, cascate rumorose e sorgenti silenziose. Il verde nelle sue infinite sfumature fa da cornice alle alture appenniniche come nelle valli abitate dagli uomini. In particolare siamo in Valnerina, della quale parleremo oltre più dettagliatamente.
Siamo a Cascia per presenziare al XIX congresso A.N.PO.S.DI. Fuori dell’Hotel Monte Meraviglia e nella Hall dello stesso s’incontrano, si salutano e si abbracciano gli amici anposdini. Dopo aver ritirato la chiave della propria stanza ognuno si ritira per rimettersi in sesto.
Prima di passare alla cronaca occorre dire che l’A.N.PO.S.DI. è nata a Roma nel 1952 dall’incontro dei poeti dialettali Turno Schiavoni di Ancona, Renata Sellani di Senigallia, Guido Cesare Zenari di Verona, Gino Cucchetti di Venezia, Luigi Olivero di Torino e Alfredo Lucani di Pescara. La sede è a Roma. Ha annoverato fra i suoi iscritti personaggi celebri del mondo culturale, tra i quali ricordiamo Aldo Fabrizi, Federico Tosti, E.A.Mario, Ettore De Mura e tante altre nobili figure nel campo letterario e dialettale.
Faccio una premessa dicendo che di argomenti da trattare ve n’è a bizzeffe, pertanto parlerò di alcuni senza nulla togliere agli altri.
Dopo la riunione del Consiglio Direttivo uscente, nella Sala Convegni dell’Hotel Meraviglia si riunisce il Coordinamento Lavori del Congresso. Spirano venti di guerra. Dopo ampia discussione si raggiunge l’accordo di presentare una scheda con i nomi dei consiglieri e dei revisori dei conti uscenti, da votare apponendo una croce ovvero cancellando tutti o parte di essi sostituendoli con altri nomi. La proposta avanzata del Presidente uscente Dr. Mimmo Staltari viene accolta all’unanimità. Vengono nominati i componenti del seggio elettorale nelle persone di Luigi Torini, presidente, Giampaolo Catalucci, segretario e Lucia Proietti, scrutatrice.
Qualche gruppo affila i coltelli. Ci sarà battaglia? Vedremo in seguito.
Dopo cena ballo liscio animato da Gianfranco Flammini, persona simpaticissima, sempre disponibile, autore tra l’altro di “I giorni, i mesi, le stagioni…” e “L’amore…non va mai in vacanza”. I congressisti si divertono spensierati. A mezzanotte terminano le danze. Poi tutti a nanna, domani si vota: ci sarà battaglia.
Venerdì 08 maggio 2009
Alle ore 8.30 nella Sala Convegni Hotel Meraviglia: Assemblea dei Soci con il seguente O.D.G.: 1) Relazione del Presidente; 2) Relazione della Tesoriera.
Il presidente, a braccio, fa un lunga relazione del quadriennio, in sintesi ha affermato di aver portato l’associazione a oltre settecento soci, di aver organizzato convegni, illustrati con loghi dal pittore Nicola Sacco (ogni socio partecipante ha ricevuto una stampa tipografica), con la presenza di illustri studiosi dei vari dialetti italiani, di aver ridato nuova linfa alla Rivista dell’A.N.PO.S.DI. “Voci dialettali”, alla cui direzione è il dr. Giorgio Carpaneto, coadiuvato dal comitato di redazione composto da Mario Mastrangelo, Paolo Procaccini, Rossana Ranieri, Teresa Scarfò e Giuseppina Sozio, di aver dato vita alla pubblicazione dei quaderni A.N.PO.S.DI., nei quali sono raccolte le poesie recitate nei vari Convegni, di aver dotato l’Associazione del gonfalone (presentato durante il Convegno d’Autunno tenutosi a Santarcangelo di Romagna dal 21 al 24 ottobre 2005) che rappresenta un secolare albero d’olivo, simbolo di pace, che affonda le sue radici nella nostra bella Italia.
A mio parere il presidente ha saputo unire le diversità nell’unità dell’associazione, ha avuto ed ha rapporti amicali con tutti i soci.
La parola è quindi passata alla tesoriera Laura Fusetti che ha letto i dati di bilancio e l’elemento confortante è che l’attivo del nostro sodalizio è aumentato.
A questo punto una considerazione personale: l’A.N.PO.S.DI. dovrebbe essere motore e promotore d’istanze atte alla diffusione del dialetto nelle scuole. Nei programmi del 1979 si sottolinea che la scuola media non può non tenere presente della particolare condizione della nostra società, che vede, accanto all’italiano la presenza dei dialetti e altri idiomi o lingue minoritarie. Ricordiamo intanto che il Piemonte nel 1970 e la Sicilia nel 1998 si sono dimostrate attente alla tutela delle tradizioni locali, incoraggiando le ricerche storico-linguistiche e promuovendone la valorizzazione e lo studio nelle scuole. Come pure vanno ricordate, in questo contesto, la Valle d’Aosta, la Sardegna, indubbiamente altre communità e quelle delle minoranze etnico linguistiche, coordinate da Elio Fox. È utile, infine, ricordare l’importanza della dialettalità (immissione di termini dal vivaio dialettale) nella lingua della nostra letteratura, da Folengo a Verga, da Gadda a Pavese e Fenoglio, fino ad Andrea Camilleri. Le forme di italiano che risentono del dialetto rappresentano una testimonianza viva della lingua, prima che deviazioni dalla norma o veri e propri errori. È importante che nella didattica dell’educazione linguistica il dialetto non sia utilizzato episodicamente (con inevitabile diffidenze o ilarità, e con il rischio che sia considerato soltanto oggetto da museo), ma progettando attività e riflessioni che promuovano la consapevolezza linguistica, la considerazione della diversità e della varietà, come arricchimento di fatti linguistici, sociali, culturali.
Si passa alle votazioni e si vedrà se l’ondata di fronda l’avrà vinta sull’attuale direttivo.
Secondo me chi avrebbe voluto un rinnovo della dirigenza, avrebbe dovuto candidarsi apertamente dichiarando le motivazioni del proporsi, ovvero quali erano le mancanze di chi finora ci ha diretti e, pertanto, indicare la necessità che inducevano al cambiamento. Poiché tutto questo non è avvenuto, il tutto si risolverà in una bolla di sapone.
A scrutinio eseguito, si può dire che le mie previsioni si sono avverate e che chi voleva creare scompiglio, ribaltando il tutto, non c’è riuscito, perché non ha avuto il coraggio di presentarsi come alternativa al vecchio direttivo, che è rimasto in carica salvo qualche eccezione.
Sabato 09 maggio 2009
Nella Sala della Pace presso la Basilica di Santa Rita, dopo l’apertura dei lavori e del saluto del Sindaco di Cascia, prof. Gino Emili c’è stata la relazione del Dr. Agostino Lucidi - Ricercatore del “Cedrav” Centro per la documentazione e la ricerca antropologica in Valnerina e nella Dorsale appenninica umbra - sul tema: Miti e leggende della Valnerina. Con immagini e spiegazioni varie ci ha presentato la Valnerina, che si trova nel cuore dell’Appennino umbro. Uno splendido territorio ricco di natura, storia, tradizioni popolari e gastronomia, una verdeggiante valle che prende il nome dal fiume Nera, che l’attraversa. Un territorio che rappresenta la cultura e la storia delle popolazioni ivi residenti: un frutto in cui l’uomo ha ritardato lo scorrere del tempo per omaggiare una natura che mostra aspetti di straordinaria e intatta bellezza. Uno scenario, disegnato dall’uomo e caratterizzato da borghi fortificati e da torri medioevali, mette in evidenza il ruolo fondamentale di questo territorio rispetto agli assi di scorrimento storici dall’Adriatico e del Tirreno.
La Valnerina offre al visitatore non solo le sue bellezze naturalistiche ed artistiche, ma anche una storia fatta dall’ operosità degli uomini, dalle forti tradizioni e dai preziosi prodotti enogastronomici che la caratterizzano. La Valnerina è la patria della norceria, termine che trae origine etimologica dalla città di Norcia e che trova conferma nel riconoscimento comunitario I.G.P. assegnato al prosciutto di Norcia. Da ricordare lo zafferano purissimo di Cascia, il tartufo nero di Norcia, la lenticchia di Castelluccio, il farro di Monteleone ed il pecorino di montagna. Infine nello splendido scenario della valle del fiume Nera e del Parco Nazionale dei Monti Sibillini si può trovare un insieme di attività sportive effettuabili a diversi livelli di difficoltà con programmi per singoli e/o per gruppi.
È seguito il Recital di Poesie nei vari Dialetti d’Italia del 1o gruppo (cosa del resto avvenuta anche nella giornata di domenica 10 maggio 2009 con l’affettuosa presenza e attenta vicinanza del Prof. Marco Altieri, Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio di Cascia, che ha assistito alla declamazione dei vari poeti con grande interesse), intervallato da canti eseguiti e cantati dai poeti Giorgio Bruzzese, cantante chitarrista e Amerigo Marino, tenore: ciò ha reso le serate dei Recitals meno impegnative e quindi più godibili. Per quanto riguarda la qualità delle poesie, essendo parte in causa non sono la persona più indicata per dare un giudizio, ma in linea di massima credo che ogni poeta abbia espresso, in modo sentito a volte sofferto, momenti di vita propria.
Un momento, come al solito, bello e suggestivo è stata la Santa Messa celebrata, nella Chiesa Parrocchiale S.Maria della Visitazione, da Mons. Elio Zocchi. I poeti sono stati accolti dalla “Marcia Pontificia” suonata da Mons. Elio Zocchi al monumentale Organo, restaurato dalla ditta Angelo Carbonetti di Foligno a distanza di 27 anni dal terremoto che colpì la Valnerina il 19 settembre 1979. Per quanto riguarda la “Marcia Pontificia” ricordiamo che è di Charles Gounod e che Papa Pio XII, in occasione dell’Anno Santo del 1950, volle che divenisse “Inno Pontificio”. Ricordiamo due occasioni particolarmente commoventi: la Lettura dei Fedeli, recitata da alcuni poeti nel proprio dialetto, e l’Offertorio, nel quale i rappresentanti regionali hanno portato all’Altare i prodotti tipici della propria terra.
Nel pomeriggio del 10 il vicepresidente dr. Giorgio Carpaneto avrebbe dovuto tenere una conferenza sul tema “Il dialetto di Roma e gli altri regionali”, ma a causa della sua assenza per malattia (da parte mia e, credo, di tutti i soci a lui vadano i migliori auguri di pronta guarigione), al suo posto il dr. Mario Mastrangelo ha letto, dello stesso Carpaneto, - la Proverbiade nei vari dialetti, le tematiche dell’amore e della donna a confronto -. È stata ricordata infine la figura del socio Federico Tosti.
Ricordiamo i momenti ricreativi, oltre a quello già citato della serata di giovedì. Venerdi: “Le comiche”, avventure di Pippo il cacciatore raccontate egregiamente da Mons. Elio Zocchi e lo Spettacolo Musicale con Giorgio Bruzzese e la sua chitarra. Sabato: “Le Pasquararelle”, spettacolo offerto dalla Pro Loco di Cascia-Roccaporena presentato con grande maestria dal suo presidente Sig. Piero Reali. La Pasquarella è (lo dice Don Elio Zocchi nel suo libro “Pasquarelle in Valnerina”) l’antichissima usanza, diffusa in Valnerina, che vede giovani e non più giovani organizzarsi e ritrovarsi insieme per celebrare il Natale, l’Anno Nuovo, l’arrivo dei Magi, la Befana. Prende il nome dall’Epifania o Prima Pasqua, solennità fissata al 6 gennaio. Ancora oggi squadre di pasquarellari di paese in paese, di casa in casa con il canto, guidato da organetto-zampogna-caccavella-timpano e ninnoli vari, annunciano le Festività che coincidono con la fine e il principio d’anno, porgendo a tutti gli auguri più belli e il…panàro, o canestro per la raccolta dei doni. Domenica, una serata divertente con lo spettacolo dei talenti A.N.PO.S.DI. sempre più numerosi e artisticamente validi.
Le visite a luoghi e musei e le lunghe e vitali passeggiate attraverso la Città di Cascia , se è vero che ci hanno affaticati, è anche vero che hanno temprato il corpo e lo spirito: ricordiamo l’Abbazia di Sant’Eutizio, Norcia, patria di San Benedetto, la stessa Cascia (visite al Monastero, alla Basilica di Santa Rita, al Circuito Museale di S. Antonio rese maggiormente godibili dalle guide, altamente professionali, dott.ssa Alessia Anzani e Dott. Agostino Lucidi).
Un’ultima considerazione: sarebbe bello avere altri Congressi e dei Convegni in luoghi come Cascia, luoghi a portata d’uomo, tranquilli che fanno ritornare l’uomo a contatto con la natura e lontani da luoghi assordanti e frastornanti delle grandi città; nel confronto, la natura viene così maggiormente valutata ed apprezzata nel suo infinito essere.
Grazie a tutti gli organizzatori, in particolar modo alla delegata regionale dell’Umbria Eva fazi, ad Adriana Tosti Altieri per la sua squisita disponibilità e profondo attaccamento all’A.N.PO.S.DI. , a Mimmo Staltari, nostro Presidente, attento e vigile coordinatore.
Grazie Cascia!

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