Eventi - I Convegni A.N.PO.S.DI.

L'Associazione Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali, ogni anno organizza due Convegni in diverse città italiane. Uno nel periodo Primaverile, denominato Convegno di Primavera e l'altro nel periodo autunnale, denominato Convegno d'Autunno.

CONVEGNO D'AUTUNNO

ARCIDOSSO (GR) - 9-12 Ottobre 2009

CONVEGNO D Si è appena concluso il CONVEGNO D'AUTUNNO, tenutosi a ARCIDOSSO (GR) - 9-12 Ottobre 2009
L’ A.N.PO.S.DI. nella terra di “Dante”, la Toscana, riunisce i dialetti d’Italia: Convegno d’Autunno - Arcidosso (GR) 9 – 12 ottobre 2009
di Sergio Aldrighi

Venerdì 07 ottobre 2009
In una splendida giornata dalla parvenza estiva, il nostro gruppo lombardo sud orientale, della terra che fu di Virgilio, parte da Mantova per partecipare al convegno d’Autunno. La visibilità è ottima e nel nostro itinerario attraverso le Regioni di Emilia Romagna e Toscana ci godiamo la visione delle meraviglie della nostra Italia passando dalle distese della pianura agli incantevoli paesaggi appenninici. È vero che l’occhio vuole la sua parte, ma anche lo stomaco, perciò decidiamo di far sosta presso un agriturismo. Siamo già in provincia di Grosseto, in località “Il Santo”, situato in una riserva di caccia. La scelta è stata ottima, e di quelle pappardelle al cinghiale, conserveremo a lungo un buon ricordo. Arriviamo finalmente ad Arcidosso, suggestivo paese aggrappato al versante occidentale del Monte Amiata. Davanti al maestoso Park Hotel Colle Degli Angeli inizia il rito di baci e abbracci tra i convegnisti, accomunati dalla stessa passione, che hanno il piacere di ritrovarsi, per rinsaldare amicizie e farne di nuove. Hanno risposto all’appello quasi duecento persone, distribuite tra il Park Hotel e le confortevoli dependance situate a poca distanza. Si procede alla registrazione e ad occupare le camere, dove troviamo in evidenza un bellissimo acquerello, opera dell’artista Nicola Sacco, e i presenti, gentilmente offerti dall’Amministrazione Comunale di Arcidosso.
A metà pomeriggio nell’accogliente “sala Venere” si è tenuta la consueta riunione del Consiglio Direttivo, a cui è seguita quella dei Delegati Regionali, per approdare all’assemblea dei soci. Al tavolo dei relatori oltre al Presidente dell’A.N.PO.S.DI. Mimmo Staltari, sedevano la vice Presidente Giuseppina Sozio, il segretario generale Paolo Procaccini e la vedova del Prof. Giorgio Carpaneto, Signora Rossana Ranieri. Al gonfalone dell’Associazione era affisso il lutto. Dopo il saluto del Presidente, è stato osservato un minuto di raccoglimento in memoria della recente scomparsa del Prof. Carpaneto (Vice Presidente e direttore di “Voci Dialettali” ) e per ricordare le vittime dell’alluvione di Giampilieri in Sicilia. Momenti di profonda commozione. Augusto Borsari ha tracciato un profilo della copiosa produzione letteraria di Giorgio e delle riviste da lui dirette. Gli ha dedicato una propria poesia intitolata “Favole” (che parla della morte di sua madre), perché sapeva che al professore piaceva molto, lui che purtroppo la mamma non l’ha mai conosciuta. Paolo Procaccini ha citato i momenti culturali salienti di studio e di ricerche di tanti anni trascorsi insieme e ha concluso recitando la poesia “Come nasce un ministro”. Sono seguite letture di altre poesie. Il Presidente ha consegnato alla Signora Rossana una pergamena e l’organigramma incorniciato dell’ A.N.PO.S.DI. da cui si evince che il Prof. Giorgio Carpaneto copriva la carica di Vice Presidente. Lo stesso Staltari ha comunicato all’assemblea che la Signora Rossana Ranieri ha accettato volentieri la proposta di assumere la direzione della rivista Voci Dialettali. L’incontro è terminato con la consegna delle tessere ai nuovi soci ordinari, a quelli sostenitori e ai benemeriti.
Dopo una gustosa cena, alla quale erano presenti quasi duecento persone provenienti da quindici Regioni, ci si è ritrovati nella Sala Congressi per assistere alla video proiezione dal titolo: “Amiata la montagna sacra” – Viaggio storico sentimentale alla scoperta dei segreti della montagna toscana. La proiezione curata dal Sig.Cristiano Crociani e commentata dalla guida Sig. Adriano Crescenzi è stata molto gradita e interessante. Il Monte Amiata, di origine vulcanica, è coltivato a uliveti e vigneti fino agli 800 metri, oltre questa quota le sue pendici sono ricoperte di faggi e di castagni. Dai suoi versanti hanno origine i Fiumi Paglia, Fiora e Albegna. Il territorio amiatino è anche sede di numerosi Santuari, posti ideali per rinfrancare lo spirito. I prodotti di nicchia sono: castagne, funghi, formaggi, olio e vino. Nella sala adiacente il chitarrista “Piero” ha intrattenuto i presenti con canzoni da ballo e d’ascolto. Verso mezzanotte il locale si era ormai svuotato. Il sonno sopraggiunto alla stanchezza, ha fatto si, che gli amici se ne fossero andati prima che finisse la musica, contrariamente a quanto recita il testo di una nota canzone.

Sabato 10 ottobre 2009
Dopo il violento temporale notturno, si parte a bordo di tre pullman, per l’escursione mattutina. Le mete del nostro itinerario sono i paesi di Abbadia San Salvatore e di Santa Fiora. L’aria che si respira è salubre, e i miei polmoni, abituati a convivere con i cattivi odori della zona industriale, si aprono più del solito, facendo scorta di ossigeno e inneggiando al miracolo. La nostra graziosa e simpaticissima guida, Signora Valentina, ci delizia con le descrizioni particolareggiate del territorio amiatino. Questa è una terra di leggende, di santi, di briganti, di profeti, di culti antichi e ormai dimenticati. Una terra splendida e arcigna, come il vulcano apparentemente spento, sul quale si appoggiano paesi di pietra scura e che, in profondità è ancora vivo, come testimoniano le fonti calde che alimentano le terme o i vapori imbrigliati nelle centrali geotermiche. L’Amiata oltre ad essere stato sfruttato come miniera per il cinabro, da cui si ricavava il mercurio, è caratterizzato per avere due tipi di roccia. Questi sono il peperino e la trachite, utilizzati per le costruzioni di edifici o per il rivestimento di facciate. Col peperino è stata costruita anche l’Abbazia di San Salvatore.
Essa prese il nome dall’abbazia benedettina fondata nel 743 dal re longobardo Rachis, e che passata ai cistercensi (1203), fu soppressa nel 1782. Appartenne ad essa il celebre codice miniato della Bibbia Vulgata, detto Codice Amiatino, ora conservato nella Laurenziana. Dell’abbazia benedettina restano la chiesa e la cripta. Suggestivo anche il borgo medioevale che si conserva quasi intatto, con anguste strade pittoresche.
Seconda tappa – Siamo nel paese di Santa Fiora. Il centro storico si divide in tre terzieri: Castello, Borgo e Montecatino. Il punto centrale è costituito dalla Piazza, sovrastata dalla Torre dell’orologio e dalla Rocca medioevale, espressione del dominio degli Aldobrandeschi. Accanto si erge il Palazzo Cesarini –Sforza. Nel borgo abbiamo visitato la chiesa del Suffragio, dove ci sono tre croci che sfilano per il paese ogni tre maggio, e la chiesa della Pieve, di origine romano-gotica, dedicata alle sante Flora e Lucilla. Qui si trovano conservate le bellissime terre-cotte dei fratelli della Robbia.
Veniamo all’atteso pomeriggio, già nell’aria aleggia profumo di poesia.
Apertura dei lavori con il saluto del Presidente e gli interventi del Sindaco di Arcidosso Sig. Emilio Landi e dell’Assessore al commercio e al turismo Signora Cristina Pastorelli. Ad entrambi sono state consegnate pergamene di ringraziamento per aver preso a cuore l’evento culturale dell’Associazione, offrendo patrocinio e disponibilità. È iniziata poi la relazione del Prof. Marcello Teodonio, massimo studioso vivente del Belli, dal tema: “Un grande poeta, un poeta originale, un poeta raro”. L’incontro tra Nicolaj Gogol’ e Giuseppe Gioachino Belli nel salotto della Principessa Wolkonskaja a Roma, a Palazzo Poli, ai primi del 1838. Di fronte a un attento e folto pubblico, il Professore ha dissertato l’argomento in maniera encomiabile. Prima della conclusione il relatore ha detto che l’abitazione del Belli era vicina a Palazzo Poli, dove risiedeva la principessa (intellettuale e soprano). Il Belli, invitato a una cena con i russi, alla presenza della principessa, lesse un divertente ed originale sonetto con i versi terminanti in eschi, aschi, oschi, riproducendo in qualche modo le inflessioni e le assonanze della parlata russa. Da quel momento in poi il Belli frequentò ancora il salotto.
Tra gli scroscianti applausi è stata consegnata al Prof. Teodonio una pergamena e una targa ricordo.
Inizia il Recital di Poesie del 1° gruppo – Lettera sorteggiata “P”. Apre la dizione la Signora Antonella Pagliara, a cui faranno seguito gli altri in ordine alfabetico. Ben quaranta le liriche che si susseguono, presentate com’è ormai consuetudine dal Presidente Mimmo Staltari, con appropriati commenti apprezzati da tutti, atti a mettere a proprio agio il poeta e a rendere più godibile l’ascolto delle stesse, “musica” unica nel suo genere e ineguagliabile. Le poesie sono state intervallate da canti eseguiti dal poeta-chitarrista Alberto Canfora, che un po’ giù di voce, ha ricevuto il supporto canoro del pubblico, intervenuto in soccorso, per fare di necessità virtù.
Dopo la cena di gala ci aspetta una gioiosa serata con lo Spettacolo Folkloristico presentato dalla “Compagnia il Cilindro” di Cortona. Il gruppo artistico si è esibito con una serie di canti, balletti, stornelli e divertenti scenette che ci hanno trasmesso un’iniezione di energia. Questa è culminata nel finale, quando alcuni di noi sono stati invitati sul palco a formare le coppie per un’improvvisata quadriglia. Eravamo talmente coordinati nei movimenti, che i pestoni si sono sprecati, ma ne è valsa la pena.

Domenica 11 maggio 2009
Mentre si aprono sprazzi di sereno, ci dirigiamo al Santuario di Santa Maria ad Làmulas, nel territorio di Montelaterone, per la celebrazione della Santa Messa. Alla Pieve, situata in una vallata tra i castagni, s’arriva percorrendo a piedi un comodo sentiero. “Andar a la basa tüti i sant i aiüta, i dis a Màntua” (a scendere tutti i santi aiutano), ci si accorgerà solo al ritorno della reale pendenza. La Chiesa è a tre navate concluse da absidi. Sull’altare domina la scena una raffinata statua di Madonna col Bambino. Il posto si presta alla devozione, alla riflessione, alla purificazione dell’anima e alla fratellanza, specialmente oggi che i fedeli rappresentano l’Italia unita. La Santa Messa è officiata dal parroco Don Virgilio Fargas Gherghina (di nazionalità rumena), responsabile parrocchiale di Montelaterone, Montegiovi e di questo Santuario. I momenti più attesi e toccanti sono stati le preghiere recitate nei vari dialetti (un poeta per Regione), e “all’Offertorio” quando le delegazioni regionali presenti, hanno donato i cesti coi prodotti della propria terra. Battuta finale di Don Virgilio che avendo notato l’età media degli anposdini, ha auspicato un rinnovo generazionale, per garantire la continuità della poesia dialettale. Per pareggiare il conto delle battute, il nostro presidente ha presentato la giovanissima Margherita, figlia del poeta siciliano Rino Scurria, dalla quale ha fatto consegnare la pergamena di ringraziamento. Applausi e Benedizione finale. Poi visita al Castello di Arcidosso e al Borgo, dove a cura dell’Amministrazione Comunale era allestito un mercatino con assaggio e vendita di prodotti tipici locali.
Secondo pomeriggio di approfondimento culturale.
Riapertura dei lavori con il saluto del Vice Sindaco di Arcidosso, Sig. Paolo Lazzeroni. Era presente anche l’assessore al turismo Cristina Pastorelli che ci ha onorato spesso con la sua compagnia. Il Presidente Mimmo Staltari presenta il Prof. Nicola Tanda, Critico Letterario e Presidente di giuria del Premio Ozieri di Letteratura in lingua sarda.
Tema della Relazione: “La letteratura degli italiani nell’Europa delle Regioni”.
Nella sua appassionata disquisizione ha affermato che tutte le parlate sono lingue e che saper fare una poesia vuol dire sapere. Ha fatto un appunto alle scuole perché non insegnano la storia della cultura locale. Deve crescere la consapevolezza e lo studio della conoscenza della propria lingua e della lingua degli altri. Ognuno deve fare la propria parte. Bisogna cercare di crescere nelle composizioni poetiche, leggendo e acquisendo tecniche o inventandone di nuove. La lingua è quella parlata, quella dei suoni. Dobbiamo cercare l’originalità e magari anche di cambiare marcia. Il Professore ha poi recitato la poesia “Notizie dall’Amiata”di Eugenio Montale, dandoci prova della sua sapienza e della sua eccelsa preparazione culturale. Tra gli applausi, il presidente ha consegnato al relatore una targa e una pergamena. Un altro riconoscimento è stato consegnato all’agenzia Mave Tourism Management s.r.l. qui rappresentata dal Dott. Ivan Vennera e dal Dott. Carlo Masi per la disponibilità, la consulenza e l’organizzazione della sede del convegno. Si è passati quindi al Recital di poesie del 2° Gruppo, con gli intermezzi musicali di Alberto Canfora. Com’è nostra consuetudine, ritenendoci una “grande famiglia” abbiamo festeggiato le lauree di Antonio Canalis e di Salvatore Marzà rispettivamente in Architettura e Scienze Politiche. Tutti hanno apprezzato le liriche declamate che sono state ritenute di “alto” spessore culturale e poetico, segno evidente di una costante crescita del nostro sodalizio. Poi tutti a cena dove veleggia il rimpianto che il tempo sia trascorso troppo in fretta, e si pensa al viaggio di ritorno. Niente paura perché lo spettacolo dei talenti dell’A.N.PO.S.DI. che seguirà, avrà la funzione di risollevare il morale. Ad animare la serata ci ha pensato Giorgio Bruzzese (voce e chitarra), coadiuvato da Angelomaria Di Tullio e da Rino Vittozzi che con l’ausilio delle sue possenti mani e del tavolo dei relatori, si è improvvisato batterista. È stato festeggiato il 40° anniversario di matrimonio dei coniugi Concetta Ripoli e Salvatore Scherillo ai quali è stato donato un omaggio floreale. È seguita l’esibizione canora del soprano, Mariuccia Manzone Paglia come solista, e poi in coppia con Mimmo Staltari. Il programma è proseguito con poesie, canti popolari, la scenetta di Giovannini Luca Alberto e la figlia Giulia in costume franco provenzale, la filastrocca “La quaia büfaia dla finfa marlaia” recitata da Claudio Quarenghi, e ancora altre canzoni fino a tarda notte. È calato inevitabilmente il sipario sul Convegno d’Autunno. Una nota di merito al Presidente Mimmo Staltari, sempre preciso, paziente e puntuale, alla Signora Teresa Scarfò Staltari e Angela Giuliani Procaccini che si sono prodigate nelle varie situazioni e a tutti i collaboratori che si sono impegnati per la buona riuscita del convegno.

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