Eventi - I Convegni A.N.PO.S.DI.

L'Associazione Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali, ogni anno organizza due Convegni in diverse città italiane. Uno nel periodo Primaverile, denominato Convegno di Primavera e l'altro nel periodo autunnale, denominato Convegno d'Autunno.

CONVEGNO D'AUTUNNO

FIUGGI (FR) 22-26 Ottobre 2015

CONVEGNO D Si è appena concluso il CONVEGNO D'AUTUNNO, tenutosi a FIUGGI (FR) 22-26 Ottobre 2015
CONVEGNO D’AUTUNNO A FIUGGI - NEL “REGNO” DI SIRO D’AMICO
Di Giuseppe Bernasconi
Delegato A.N.PO.S.DI della Regione Lazio

Fiuggi, la bella e ridente cittadina che sorge al centro della Ciociaria (FR), ha ospitato il Convegno d’Autunno 2015 dell’A.N.PO.S.DI. Dal 22 al 26 ottobre, laddove c’è da secoli il trionfo delle acque per la presenza della Fonte Bonifacio VIII e Fonte Anticolana, i convegnisti hanno potuto beneficiare dell’assenza totale di un’altra acqua: quella piovana. Un sole ben più tenero di quello che ci ha fatto soffrire durante l’estate è stato un compagno ideale per allietare i giorni di soggiorno (mi piacciono i giochi di parole) già impreziositi dalla presenza del poeta Siro D’Amico, che a Fiuggi è un’istituzione, qualcosa di più di un re. La varietà del programma, le bellezze naturali e artistiche e la rilevanza degli avvenimenti mi mettono in difficoltà nel condensare in poche pagine tutto quello che ci sarebbe da raccontare e mi scuso fin d’ora se mi limito a fare degli accenni dove qualcuno si aspetterebbe maggiori dettagli.

Anticoli di Campagna, antica provincia pontifica, cambia il suo nome in Fiuggi con regio decreto del 9 agosto 1911, facendo derivare il suo nome dal latino fluvius (fiume), o, come sostiene un altra versione, originato da felce, pianta abbondante in quei luoghi. Si trova in una conca dei monti Ernici, su una collina a m.700-750 s.m., circondata da una bordatura stupenda di verde È divisa in Fiuggi Borgo o Fiuggi Vecchia, che è la parte più alta con un centro storico medioevale, e Fiuggi Fonte o Fiuggi Terme che è la parte più bassa e più moderna provvista di numerosi alberghi. A Fiuggi Terme ci sono le fonti famose in tutto il mondo.

GIOVEDÌ 22
Arrivato presto all’Hotel San Giorgio Congressi per fare un giro di perlustrazione e per salutare i convegnisti che sarebbero arrivati ad ondate, ho avuto subito la conferma dell’eccezionale validità dell’albergo, sia per la cordialità del personale, sia per la funzionalità di tutti i servizi, dalle camere alle varie sale, sia per l’ubicazione, trovandosi nel centro di Fiuggi Terme fra la Fonte Bonifacio VIII e la Fonte Anticolana.
...E arrivando presto ho sorpreso il Presidente nel retropalco della sala congressi in veste di scaricatore di porto. Non per il linguaggio né per l’abbigliamento, perché Mimmo Staltari conservava quell’aplomb che gli conosciamo, ma per come stava lavorando alacremente (traduzione per i lombardi: l’eva dré a laurà cumè un negher). Si muoveva tra montagne di bottiglie di vino del Piglio, bottiglie di acqua oligominerale Fiuggi, copie del libro di poesie di Siro D’Amico (pesante per numero di pagine, ma leggero e godibile per il contenuto), confezioni d’amaretti prodotti dal laboratorio dello stesso Siro D’amico e dei suoi figli, riviste, brochure, pergamene, custodie per targa ricordo dei dieci anni della sua presidenza, scatole varie... per mettere la sua gentile consorte, signora Teresa, e Ivan Vennera, altrettanto impegnati, in condizione di portare in ogni camera e su vari piani ogni esemplare di quanto è stato elencato e quanto abbiamo trovato e gradito. Come negli altri convegni, certamente, ma, visto all’opera, mi sono reso conto dell’effettiva intensità di quel lavoro.
I convegnisti ed i loro accompagnatori sono arrivati da tutte le regioni, chi prima e chi dopo. I più “mattinieri” si sono concessi una passeggiata per le vie della cittadina incrociando gli atleti azzurri della FIDAL partecipanti alla programmazione dell’attività agonistica del 2016. Due facce nuove nella hall provenienti dalla Basilicata. Benvenuti Giuseppe Biscione e signora!
Negli orari prestabiliti si sono svolte le varie riunioni: quella del Consiglio Direttivo, quella dei Delegati Regionali e l’Assemblea dei Soci, tutte tenute nella sala “San Giorgio”. Nel corso dell’Assemblea, dopo il consueto cordiale saluto, la presentazione dei nuovi soci con consegna di tessera e il ricordo dei soci scomparsi, il Presidente Mimmo Staltari ci ha informati sulla partecipazione attiva ed influente del poeta Siro D’Amico e dei suoi figli per lo svolgimento di questo convegno. Il poeta fiuggino, un saggio che emana simpatia, molto stimato nella sua città e in tutta la Ciociaria, ha dato il suo contribuito sostanziale da meritare un doveroso ringraziamento oltre alla programmata relazione sulla sua poesia. In chiusura d’assemblea il Presidente ha dato una tiratina d’orecchie a chi non si è ancora adeguato all’impostazione tipografica delle poesie inviate procurando dispendio di energie e di costi a chi deve impaginarle sulla Brochure e sui Quaderni. Poi tutti a cena a gustare quanto un cuoco d’alta classe ci aveva preparato e quanto camerieri giovani e professionali ci avevano servito... e pregustare quanto ci avrebbe allietato la tavola nelle “sedute” successive.
La chiusura della prima giornata era tutta nella voce della cantante e attrice Maria Rita Incocciati e nelle mani dei suoi fratelli, Biagio e Andrea, un tastierista e un fisarmonicista, cioè degli ALLEGRAMENTE. Un titolo azzeccato per quanta allegria hanno saputo infondere.

VENERDÌ 23
Il programma dice: visita guidata alla città di Anagni “città dei Papi”. Si parte la mattina con due pullman più un pullmino... per il recupero dei ritardatari. Siamo suddivisi in due gruppi e ci guidano due guide (mi pare logico): Loredana e Leda. Io faccio parte del gruppo di Loredana e parlo al presente perché sto rivivendo quei momenti. Cominciamo ad apprendere che ci troviamo in quella parte della valle del Sacco tanto cara a Saturno. Stiamo “navigando” nella zona dei popoli Ernici i cui centri più importanti sono Alatri, Anagni, Ferentino e Veroli, più arrendevoli verso i Romani e distaccatisi dai Volsci di Frosinone non disposti ad essere sottomessi. L’indomita Frosinone ha nello stemma un leone rampante simboleggiante la propria voglia di autonomia.
Si arriva ad Anagni e ci si divide: Il gruppo di cui faccio parte... parte da di sotto e fa la visita in salita, l’altro gruppo raggiunge in pullman la parte alta della città e la visita in discesa (beati loro!). Anagni, città sacra degli Ernici, è detta Città dei Papi perché ha dato i natali a Innocenzo III, Alessandro IV, Gregorio IX e Bonifacio VIII ed è stata inoltre residenza papale. Si sappia anche ad Anagni è venuto ad insegnare San Tommaso d’Aquino.
Cominciamo la salita col vedere le mura poligonali con elementi posti ad incastro, senza essere cementati, tanto da avere un effetto antisismico. Passiamo vicino al Collegio Leoniano e al Collegio Principe di Piemonte, poi sostiamo qualche minuto alla Porta Cerere del XVI secolo. Poco più avanti troviamo la Casa Barnekow, una costruzione del XIII secolo, che è diventata abitazione del famoso pittore svedese Alberto di Barnekow alla fine dell’800. Degne d’osservazione la scala esterna e la bifora. Di fronte a Casa Barnekow c’è la chiesa di Sant’Andrea dotata di una torre campanaria con una monofora e due trifore. Ancora qualche decina di metri di “erta” e si arriva alla “spianata” di Piazza Cavour, dove c’è il monumento dei caduti ed una balconata che s’affaccia sulla valle del Sacco e da dove si può vedere la cima a punta del Monte Cacume citato da Dante nel quarto canto del Purgatorio. Su piazza Cavour si affaccia la chiesa della Madonna di Loreto.
La sosta in Piazza Cavour ha attenuato gli effetti dell’acido lattico nei tessuti muscolari e si può procedere per andare a vedere il Palazzo comunale che è appoggiato su un portico medioevale di otto archi e unisce due edifici. La facciata si...affaccia su Piazza della Pace e presenta una vasta scalea esterna, la loggetta del Banditore, bifore e trifore e vari stemmi, fra i quali quello della Famiglia Caetani rappresentata da un’aquila che sormonta un leone.
Si transita per Piazza Giovanni Paolo II e si arriva a piazza Innocenzo III dove sorge il Palazzo Bonifacio VIII gestito dalle suore cistercensi. Si entra, si sale per le scale, si percorre la Loggetta delle Bifore, si entra nella Sala delle Scacchiere, poi nella Sala delle Oche e, infine, nella Sala dello Schiaffo. Schiaffo, più che altro morale, determinato dal contrasto del Papa con il re di Francia Filippo IV il Bello e dato il 7 settembre 1303 da Giacomo Sciarra Colonna. C’è ressa davanti alla lapide con i versi del XX canto del Purgatorio di Dante: “Veggio in Alagna entrar lo fiordaliso... Veggiolo un’ altra volta esser deriso...” per fare un bombardamento di fotografie con la difficoltà per le minicamere di bypassare l’ostacolo tablet.
Eccoci arrivati in vetta per visitare la Cattedrale di Santa Maria Assunta, qualcosa di speciale e di importante perché la presenza di vari pontefici l’hanno fatta diventare punto di trattative con imperatori (non escluse le scomuniche) e di canonizzazioni, tra le quali quella di Santa Chiara d’Assisi e San Bernardo di Chiaravalle. Ha tre navate e un pavimento a mosaico del 1231 eseguito dai Cosmati. La guida ci porta prima nella biblioteca con 1800 testi antichi, come le leggi di Giustiniano e la storia dei Caetani (casato di Bonifacio VIII). Poi si visita la sala dei paramenti sacri e un lungo piviale ci svela che Bonifacio VIII era uno spilungone. Il pezzo forte è la Cripta dedicata a San Magno, patrono della città. Da un pavimento cosmatesco si dipartono le colonne che sorreggono un insieme di archi romanici. Sulle volte e sulle pareti ci sono gli affreschi che rappresentano la storia della salvezza dell’uomo.
Sul sagrato della cattedrale, in attesa dell’avvicinarsi del pullman, osserviamo il superbo campanile quadrato che “sale” con una monofora, una bifora e tre trifore. E con quest’ultima immagine torniamo stanchi, ma soddisfatti in hotel per il pranzo.
Il pomeriggio è dedicato all’apertura dei lavori in sala “San Giorgio”. Si inizia col saluto del vice Sindaco, Dott.ssa Elisa Costantini, poi con quello del Presidente Dott. Mimmo Staltari e quello del Delegato per il Lazio quale io indegnamente sono. Al tavolo dei relatori sono presenti anche la vice Presidente Pina Sozio, il segretario Giampaolo Catalucci e l’Arch, Felice D’Amico che interviene con la sua relazione sul tema “Immersione nei luoghi e nella storia della città di Fiuggi “ e che troverete trascritta su altre pagine.
Si passa alla declamazione delle poesie con la serie consueta e gradita d’intermezzi musicali suonati e cantati dall’amico Giorgio Bruzzese. C’è anche uno stacco per concedere la tessera di socio onorario alla pittrice Elena Ostrica, le cui opere sono riprodotte sulle copertine delle nostre brochure e la nostra rivista, e la consegna della tessera di nuovo socio al Gen. Narciso Giovanetti, presidente dell’Associazione Culturale “Dea Roma”. In sala c’è un ospite di riguardo: ci onora e siamo onorati della sua prima presenza (ce ne saranno della altre) Siro D’amico.
Si va a cena e durante la cena ci scappano gli auguri di buon compleanno per la poetessa Silvana Panfildi Izzo. Poi ci si trasferisce in sala “San Giorgio” a riascoltare gli “Allegramente”, che trascinano molti presenti su una improvvisata pista da ballo, dove la coppia Sergio Aldrighi e signora la fanno da primi ballerini. Durante una pausa (direi un interludio) viene premiato Mauro Tommassetti, meritevole di un riconoscimento per il suo impegno di tipografo, sconfinante anche nelle ore notturne, per la realizzazione delle nostre pubblicazioni.

SABATO 24
Sveglia all’alba (non è ancora scattata l’ora solare) perché il programma mattutino è denso. Si va ad Alatri “Città dei Ciclopi” e alla Certosa di Trisulti. Strano, ma si riesce a partire presto.
Alatri (Aletrium) è la terza provincia per importanza, dopo Frosinone e Cassino, della Ciociaria ed è cinta da mura megalitiche: ne noteremo di dimensioni enormi nell’acropoli, ultima meta della nostra visita in questa città. Ci guidano (e ci dividono in due gruppi) Loredana e Paola.
Ci fermiamo in Piazza Santa Maria Maggiore e, prima di entrare nella chiesa omonima, ammiriamo la Fontana Pia e il Palazzo Conti-Gentili che sfoggia una grande meridiana per la determinazione del “tempo vero” tra le ore dieci e le ore sedici. La Chiesa, edificata su resti di un tempio pagano ha sulla facciata un grande rosone ed ha al suo interno un gruppo ligneo di gran pregio raffigurante la Madonna di Costantinopoli che fa da trono al Bambino e regge in mano un uovo, simbolo della vita.
Si va verso l’acropoli: troviamo la Porta Nord, detta Porta Minore, ma ne è sconsigliato l’utilizzo perché immette in cunicoli ed è disagevole (qualche temerario, però, vuole provare l’ebbrezza) e si procede costeggiando le mura fino a raggiungere la Porta Sud detta Porta Maggiore. Intanto misuriamo con gli occhi i sassi enormi poligonali tentando di indovinarne le tonnellate di peso. Raggiunta la Porta Maggiore, prima di salire le scale, ci fermiamo ad osservare quel che resta di una vasca per la raccolta delle acque reflue del II secolo a.c. .
Raggiungiamo la “vetta”, ammiriamo il panorama, poi entriamo nella chiesa di San Paolo edificata sui resti di un tempio di Saturno ed eletta a basilica da Pio IX. Vi sono conservate le reliquie di San Sisto I, che è il patrono della città, e una particola trasformatasi miracolosamente (come credono i credenti) in carne umana. Giù dall’acropoli e su per i pullman per raggiungere

la Certosa di Trisulti.
Strade disagevoli con tornanti stretti, burroni, fitta vegetazione, che mettono a dura prova gli abili autisti, ma che spettacolo! Prima di arrivare alla certosa dobbiamo passare per Collepardo e “ammirare” le zone tanto care ai briganti. La certosa è lì sopra. Trisulti significa “tre salti” (tres saltibus) in quanto domina tre valichi: Abruzzo, Roma e Ciociaria.
Ci siamo! Attenti agli scalini! Attenti al ciottolato! Malgrado l’attenzione, qualcuno va per le terre: qualche ammaccatura, ma nulla di serio. Si comincia osservando dall’esterno il palazzo del Papa Innocenzo III che ospita una biblioteca con 25,000 volumi. Un’occhiata alla meridiana, poi si entra nella chiesa dedicata all’Assunta, a san Bartolomeo e a San Brunone, notando che è suddivisa in due: quella per i laici e quella per i frati. Vi sono due pregiati cori lignei e opere pittoriche di Filippo Balbi. Si va a fare il giro del grande chiostro, quello del piccolo chiostro con il cimitero e con la bacheca con “ordini del giorno” e “pro memoria” semoventi, si entra nel refettorio alzando lo sguardo verso il balconcino/leggio. Prima di passare nel il salottino d’attesa ed entrare nella farmacia/museo, andiamo a guardare il presepe artistico. C’è tempo per andare allo spaccio per fare acquisti...liquorosi. Si ritorna in albergo soddisfatti.
Tutti a pranzo e poi pronti per la riapertura dei lavori.
Al tavolo dei relatori, oltre ai rappresentanti dell’ANPOSDI, siedono il Sindaco del Comune di Fiuggi, dr.Fabrizio Martini, che porge il suo saluto, e il redattore del giornale “Fiuggi”, dr. Pietro Martini, che fa la sua relazione parlando della poesia di Siro D’amico “uomo e poeta”. Il Poeta è presente in sala accompagnato dalla sua bella e gentile signora e dai sui tre figli. Il relatore, dopo avere dissertato sulle opere di Siro come poeta e come commediografo ed evidenziato le eccezionali qualità dell’uomo, ha intervistato i tre figli e la gentile consorte. Ne è uscito un quadro familiare d’antico stampo, bello e commovente. La brava cantante e attrice Maria Rita Incocciati (ormai è nota per noi) e il bravo Fulvio Giorgilli declamano alcune poesie del “nostro Siro”.
Nel secondo giro di recital delle poesie, sempre intervallate da Giorgio Bruzzese con le sue canzoni, c’è una sorpresa: Salvo Marzà, che viene a leggere, come suo solito, una poesia del padre, il compianto Nino, porta con se nientepopodimenoché il Capitano Valentina Papa, Ufficiale Pilota, Primo Comandante Pilota Donna dei Boeing 767 che sono velivoli cisterna o per il trasporto di 400 passeggeri (come quaranta pullman). A lei viene dedicata una poesia che il poeta Nino Marzà dedicò a tutte le donne. Altra sorpresa è quella che fanno i Delegati Regionali al Presidente Mimmo Staltari con la consegna di una medaglietta d’oro e di una pergamena come segno di riconoscenza per i suoi fruttuosi dieci anni di presidenza.
Si passa in sala ristorante per la cena di gala. Ospite d’onore è Siro D’amico: festeggiamo il suo compleanno con un giorno di anticipo, con tanto di taglio della torta che questa volta ha un aspetto particolare. E... # Tanti auguri a tee, tanti auguri a tee, tanti auguri caro Siro, tanti auguri a teeee!
Guai a perdere lo spettacolo serale in sala San Giorgio: c’è la banda! La sala non può contenere tutti i cinquanta elementi della Banda Musicale “Città di Fiuggi” diretta dal maestro Fabrizio Giordano, che ne convoca poco meno de la metà, ma che bravi! Vengono eseguiti pezzi classici e moderni con una concertazione da brividi. Tra i brani eseguiti resta impresso un mixing di canzoni anteguerra (a noi note perché siamo vecchiotti) e le musiche del “Rugantino” composte da Armando Trovajoli.

DOMENICA 24
E’scattata l’ora solare. Non si fa fatica ad essere puntuali per la visita guidata presso le fonti Bonifacio VIII immersa in un vasto castagneto. Per terra c’è la testimonianza d’una grande pioggia di castagne, la maggior parte delle quali è ancora rannicchiata nel proprio riccio. Ci riceve la signora Ilaria Musilli dell’Ufficio Ricerche e Sviluppo che ci porta in un grande salone dove ci raggiunge la direttrice Dr.ssa Anna Battisti, alla quale viene consegnato un dossier contenente poesie su Fiuggi e sulle terme composte da alcuni poeti anposdini. Ne viene declamata una a campione ed è quella di Giorgio Bruzzese. Poi un giretto fra le fontanelle con selezione
d’acqua calda o fredda, comunque preziosa. Abbiamo l’opportunità di assaggiare l’acqua che ha spaccato le “pietre” arenarie... pardon... urinarie di Michelangelo Una passeggiatina per qualche vialetto, senza allontanarci troppo in modo da arrivare puntuali alla messa.
La Santa Messa viene celebrata nella parrocchia Regina Pacis dei padri cappuccini che si trova a pochi passi dall’Hotel San Giorgio. La chiesa, in stile neoromanico, viene edificata su iniziativa di Padre Domenico Arsenio nel 1917 e consacrata nel 1922. All’interno...uno spettacolo: è interamente decorata da mosaici realizzati dal 1966 al 1988 da Padre Ugolino da Belluno. Nella navata centrale vi è riportato, con tessere d’oro, rosse e nere, il Cantico delle Creature. Il “gioco” dei colori viene esaltato dalle tessere su le grandi vetrate.
Celebra Padre Vincenzo Galli, che nell’omelia collega bene passi evangelici con le intenzioni dei poeti dialettali. Anche Gesù parlava in dialetto con il Padre: Elì, Elì, lemà sabactani?
La regia dei nostri interventi è affidata al Delegato di San Marino Checco Guidi che ha la classe d’un cerimoniere da Santa Sede: legge lui la prima lettura; la seconda è affidata alla consigliera Elisabetta Di Iaconi, poi sfilano in ordine i poeti rappresentanti ogni regione per la “declamazione” d’una breve preghiera. A chi vi scrive tocca il compito di dedicare un sonetto/preghiera per i poeti scomparsi. Sfilano altrettanto in ordine i poeti che all’offertorio portano in dono i prodotti tipici della propria regione. Il segno della pace ci fa sentire ancora più uniti; siamo una bella famiglia. La benedizione finale scende come un premio.
Pranzo come al solito: ottimo. Riapertura dei lavori nel pomeriggio. Al tavolo, con il collegio ANPOSDI, siedono l’Assessore alla Cultura del Comune di Fiuggi dr.ssa Martina Innocenzi che porge il suo saluto e il figlio di Siro D’Amico, Stefano. Il poeta fiuggino è presente anche oggi; non può trattenersi a lungo, ma noi abbiamo apprezzato la sua disponibilità.
Presentato da una scheda letta della vice presidente , prof.ssa Pina Sozio, “si esibisce” il Delegato della Regione Lazio, Giuseppe Bernasconi, con una strana relazione su: “Dialetti: un futuro da geroglifici?”. Giocherellando con le inflessioni delle varie parlate popolari e popolane, fa un resoconto più teatrale che dotto, comunque apprezzato... ah, ma quello sono io! Mi dicono che verrà trascritta su Voci Dialettali. Bontà loro!
Segue la declamazione dell’ultimo gruppo di poesie. C’è un nuovo arrivato: un Poeta Contadino, accompagnato dal socio Prof. Porfirio Grazioli (da poco rieletto Presidente del Centro Romanesco Trilussa), che presenta un suo componimento, semplice, ma significativo e reso capolavoro dalla professionale recitazione di Porfirio. Scroscio di applausi e benvenuto!...
Ultima cena... del Convegno d’Autunno 2015. Ultima esibizione degli “Allegramente”. C’è un po’ di preoccupazione per Salvatore Calabrese che ha avuto un mancamento e viene accompagnato in ospedale. Siamo già rassegnati a non assistere alla consueta esibizione di Pulcinella, ma Salvatore, rigenerato, ci stupisce “irrompendo” in sala sorretto da Ivan. Cessano le danze sfrenate e c’è un raddoppio d’emozione: una per l’accorata e valente recitazione di una supplica al Papa; una nel vedere come un professionista, molto serio e volenteroso, è disposto a dimostrare il suo amore per l’attività artistica anche in momenti di grande disagio. Pulcinella ha colpito ancora. Gli applausi fragorosi e gli abbracci non bastano a compensare la disponibilità di questo grande attore, grande poeta, grande uomo.

LUNEDI 26
Ultima colazione:saluti, abbracci e baci, e cala il sipario. E’ stato un convegno da incorniciare.
Grazie ai proprietari e a tutto il personale dell’Hotel San Giorgio Congressi & Spa (aggiungerei una stella). Grazie a Siro D’Amico che s’è comportato d’amico, anzi, di più, e grazie a tutta la sua famiglia. Grazie al Presidente Mimmo Staltari e alla sua inseparabile e attiva moglie Teresa. Grazie a Ivan. Grazie a Pina Sozio, a Giampaolo Catalucci, a Giorgio Bruzzese, a Salvatore Calabrese, a Tonino Stafano che ci farà rivivere questi giorni con le sue foto. Grazie...l’elenco è lungo: grazie a tutti. Grazie Fiuggi. Dico ai miei amici comaschi, che saluto per ultimi, e a tutti voi: arrivederci al Convegno di Primavera 2016.
Sto scendendo in macchina per imboccare l’autostrada. Ciao Fiuggi!

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