Eventi - I Convegni A.N.PO.S.DI.

L'Associazione Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali, ogni anno organizza due Convegni in diverse città italiane. Uno nel periodo Primaverile, denominato Convegno di Primavera e l'altro nel periodo autunnale, denominato Convegno d'Autunno.

CONVEGNO DI PRIMAVERA

TERRASINI (PA) - 10/14 Maggio 2018

CONVEGNO DI PRIMAVERA - TERRASINI (PA) - 10/14 Maggio 2018 Si è appena concluso il CONVEGNO DI PRIMAVERA, tenutosi a TERRASINI (PA) - 10/14 Maggio 2018
CONVEGNO DI PRIMAVERA A.N.PO.S.DI.
Città del Mare - Terrasini (PA)
10 - 14 maggio 2018
di Marco Scalabrino


Ebbe luogo a Palermo il 2 dicembre 1954 il primo congresso della costituenda Associazione Nazionale dei Poeti Dialettali; un congresso durato tre giorni durante i quali si alternarono le relazioni di Gino Cucchetti di Venezia, dei Proff. Carlo Tagliavini dell’Università di Padova e Giuseppe Cocchiara ed Ettore Li Gotti dell’Università di Palermo, dei poeti Luigi Oliviero di Torino e Filippo Maria Pugliesi di Lecce, dei musicologi Ettore Desideri e Ottavio Tiby. L’importanza di quella platea, convenuta a Palermo per volontà e su progetto di Gino Cucchetti, fondatore e primo Presidente dell’A.N.PO.S.DI., non sfuggì al poeta Ignazio Buttitta, che nella giornata conclusiva dei lavori recitò applauditissimo alcuni suoi componimenti. Era ancora fresco di stampa il suo volume Lu pani si chiama pani e quella fu la prima volta nella quale la sua voce dirompente risuonò in una assise nazionale. Nel tempo poi, fra i soci dell’A.N.PO.S.DI. si sono annoverati parecchi talentuosi poeti siciliani e fra loro Salvatore Di Pietro, che dell’Associazione negli anni Settanta è stato vice-Presidente.
Avremmo potuto omettere questi rilevantissimi avvenimenti in premessa all’odierno resoconto?

Per una fausta congiuntura, il Convegno di Primavera 2018, il 123esimo raduno A.N.PO.S.DI – che ne celebra il ritorno nell’Isola dopo così lunghi anni – si è svolto in Sicilia e nello specifico a Terrasini in quel di Palermo, giusto nell’anno in cui il capoluogo di regione siciliano è la capitale italiana della Cultura. Tributato un fervido plauso a chi lo ha organizzato: in primis il Dott. Mimmo Staltari Presidente A.N.PO.S.DI. e il Prof. Salvatore Di Marco Delegato A.N.PO.S.DI. per la Regione Sicilia, e a chi ne ha favorito la realizzazione: il Dott. Ivan Vennera della MAVE Tourism Management srl e il Dott. Giosuè Maniàci Sindaco di Terrasini (PA), Terrasini per l’appunto, comune della città metropolitana di Palermo che si affaccia sul Golfo di Castellammare, ha ospitato dal 10 al 14 maggio presso l’Hotel Villaggio Città del Mare i convegnisti, ovvero gli associati e i loro familiari calativi da gran parte delle regioni d’Italia, come pure le Autorità e il pubblico convenutivi.

E giunge alfine giovedì 10 maggio, il luminoso pomeriggio del primo giorno congressuale. Espletate le formalità di rito (arrivo, registrazione, sistemazione nelle camere), agli ospiti – come da consolidata prassi – viene fatto omaggio di una deliziosa litografia opera dell’artista campana Elena Ostrica, di una copia dell’ultimo numero (il 172) della rivista quadrimestrale VOCI DIALETTALI, l’organo letterario dell’Associazione, di un magnete turistico della città di Terrasini e altresì di un souvenir nella rinomata ceramica di Santo Stefano di Camastra (ME). Nella Hall frattanto e negli ambienti attigui è un’apoteosi di incontri, di strette di mano, di abbracci. A partire dalle ore 16.00 e fino a poco prima delle ore 20.00 si succedono quindi, nel comfort della Sala Congressi Paladini dell’Hotel Villaggio Città del Mare, nell’ordine: la riunione del Consiglio Direttivo, la riunione dei Delegati Regionali, l’assemblea dei Soci nonché il saluto, le comunicazioni di servizio del Presidente – affiancato egli dalla vice Presidente, Prof.ssa Pina Sozio, e dal Segretario Generale, Rag. Giampaolo Catalucci –, la consegna dell’attestato ai soci benemeriti e la presentazione di un nuovo autorevole associato, il Dott. Francesco Messana nativo di Alcamo (TP) ma residente da lunga pezza in Germania, dove ha fondato e dirige due apprezzati periodici Vita e lavoro e La voce della Baviera. Compiaciutasi per le toccanti parole di benvenuto profferite dal Prof. Salvatore Di Marco, l’assemblea procede poi alla (pur necessaria) discussione e all’approvazione del bilancio societario. Servita la cena (un elogio a tutto il personale) nella sala ristorante Il Moro, ecco subito appresso, dalle ore 22.00, il primo momento di intrattenimento, il Piano Bar offerto dalla Direzione dell’Hotel. Annotiamo in proposito che i pasti, sia a pranzo che a cena, sono stati ben soddisfacenti e dal menu tutte le volte vario: antipasti, due scelte sempre sia dei primi che dei secondi piatti, frutta di stagione e a perfezionamento della cena il dolce; il tutto in un clima di diffusa cordialità. D’altronde, i Convegni Nazionali che l’A.N.PO.S.DI. promuove consentono ai partecipanti, per un fine settimana di tre o quattro giorni e in una località italiana di volta in volta diversa, di incontrarsi e confrontarsi sui temi della poesia e delle scritture dialettali e minoritarie, di proporre suggestioni voci accenti lirici che nella loro molteplicità compongono e divulgano un messaggio quantomai positivo di concordia, di amicizia, di fraternità. La lettura, inoltre, dei componimenti in tutti i dialetti d’Italia (momento topico di ogni Convegno) è evento pressoché unico nella nostra penisola per la gamma degli idiomi che vi riecheggiano. Per la cronaca, in questa circostanza si avvicenderanno quelli di tredici regioni su venti e per la precisione: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Umbria, Veneto e, va da sé, Sicilia.
E dunque tutto bene? Tutto è andato per il meglio? Ebbene, mentiremmo a noi stessi e a tutti quanti voi se in questa sede lo affermassimo. “Siamo una famiglia! – il nostro Presidente ha ribadito sovente nel corso dell’intera durata del Convegno –. Siamo una famiglia; le cose ce le dobbiamo dire”. E allora – ci appelliamo alla sua esortazione – diciamocele! Recita testualmente l’articolo 7 del Regolamento riportato in calce al Programma: “Il saldo del Pacchetto soggiorno dovrà essere effettuato … dall’arrivo del giovedì 10 fino alla domenica 13 Maggio 2018”. E invece, contrariamente a quanto statuito e alla faccia dell’accoglienza, all’atto della registrazione, presso la Reception su due piedi ci viene imposto – adducendo la struttura ospitante motivi di organizzazione interna – di regolare immediatamente il saldo. Un incipit stonato, un disguido increscioso, una briga che tutti i soci A.N.PO.S.DI. – dopo l’iniziale, comprensibile, giustificato lampo di malumore e di smarrimento – hanno saputo elegantemente superare. A noi una nota di encomio; alla organizzazione interna dell’Hotel Villaggio Città del Mare una nota di biasimo. La prima giornata, quella delle novità, dell’impatto è innegabilmente la più critica. “Io avrei preferito la sistemazione nel plesso centrale, per la maggiore comodità, per la vicinanza ai servizi della struttura e al cuore delle attività del convegno”; “Io avrei preferito la sistemazione nelle strutture adiacenti sia per essere più distante dal viavai, dal frastuono sia per una maggiore riservatezza”; “Io ho prenotato subito”; “Io ho prenotato prima”; “Io … Io… Io …”. Village card in – Rosso – Verde – Village card out. Ragno porta guadagno. Materasso o tavolaccio?

Venerdì 11 maggio. Lasciataci alle spalle la provvisoria nostra (a)dorata dimora – credetemi, vi sono persino la piscina olimpionica, il centro benessere, il tiro con l’arco! –, il pullman imbocca con malagevole andare Corso Calatafimi a Palermo: destinazione Monreale, della quale, arroccato su in alto, si intravede già il Duomo. Curioso a dirsi, pur così vicina a Palermo, Monreale è sede di Arcidiocesi, benché coeva – entrambe fine del 1100 circa – dal territorio addirittura più esteso di quella del capoluogo, che tuttavia ascrive più anime. Noi a modo modino seduti, lei ci conta; sono il numero 19. C’è chi sventola una sciarpa colorata, chi innalza un ombrellino chiuso, chi si affida al proprio carisma e alla voce stentorea, Francesca, la nostra guida, sbandiera leggiadra un drappo di forma rettangolare che riproduce lo stemma della Regione Siciliana con la Triscele al centro. E ci illustra amabilmente così tante cose, così tanto interessanti, in così tanto breve tempo, che mai e poi mai potrebbero qui trovare sufficiente spazio per esservi contenute. Ma … niente panico; nulla è perduto! “Offerta irripetibile, Vendesi, Solo per oggi tutta la Sicilia a colori (Cristo Pantocratore e pipì compresi) per soli cinque Euro!” In cima alle pareti e sul soffitto seimilaquattrocento metri quadrati di immagini sacre e profane. È tutto oro quello che luce! Si affittano scale e raschietti? Sulla via del ritorno – ancora sulle gambe di quanti di noi hanno potuto non cedere alle sirene del taxi (“taxi il mio amore è finito lì”) i novanta scalini di “via degli affari” – precipitano le quotazioni della Cappella Palatina; oggi, perciò, tutti in pellegrinaggio alla Cattedrale. Ti salutu Palermo: mi do all’antipasto, al secondo, al primo; alla frutta, all’acqua, al vino.
Ore 16.00. Oddio (malgrado il N. B. sottolineato del programma) ho dimenticato il distintivo! Presenti il Sindaco di Terrasini, Dott. Giosuè Maniàci, e l’Assessore alla Cultura, Dott.ssa Maria Grazia Bommarito, dopo i saluti di prammatica il nostro Presidente consegna al primo cittadino il trofeo A.N.PO.S.DI. e le opere edite donate dai soci e destinate alla civica biblioteca. Vi fa seguito la relazione interessante e dotta – occorrenza del tutto scontata data la levatura dell’oratore – sul tema “Rapporti fra la poesia in dialetto e la società di oggi” del Prof. Salvatore Di Marco, Delegato A.N.PO.S.DI. per la Regione Sicilia; relazione che, ritengo, leggeremo in altre pagine di questo stesso periodico.
La chitarra e la voce del socio Beppe Bernasconi, che vi inframmette brani della migliore tradizione popolare e brani di propria creazione, introducono al recital del primo gruppo delle poesie nei vari dialetti d’Italia, entro il quale si inserisce l’“Incontro con la poesia siciliana”. Quanto ai nomi e ai titoli dei testi, vi rimandiamo alla brochure che ci è stata distribuita e che tutti li contiene. Bernasconi, che apre con l‘aria “Va pensiero” dal Nabucco di Verdi, prosegue con “Vitti na crozza” in onore della regione ospitante e con altre canzoni, a un certo punto intona il suo pezzo inedito titolato “Poeti d’ANPOSDI”; canzone che, al termine dell’esecuzione, dalla assemblea dei soci in ovazione viene acclamata quale “Inno dell’ANPOSDI”. Dopo la cena, la serata si conclude in allegria con lo spettacolo folkloristico a cura dello spumeggiante gruppo folk locale “La Contradanza”.

Sabato 12 maggio. Agevolmente percorsa l’autostrada, lasciato il territorio della provincia di Palermo, il pullman s’inerpica adesso per i tornanti che ci condurranno su su fino a Erice Vetta, 751 metri sul livello del mare, in territorio della contigua provincia di Trapani. Nel mentre assecondiamo dondolanti quei tornanti – in buona parte dei quali si snoda la cronoscalata Monte Erice, gara valida per il campionato italiano velocità della montagna –, dai finestrini contempliamo stupefatti la vista di quel panorama screziato di cielo azzurro, di mare, delle tre isole Egadi: Favignana, Levanzo e Marettimo. Che spettacolo della natura! Malauguratamente per noi la padrona di casa, la dea Venere, non c’è – è andata magari giù a valle, in spiaggia, a prendere il sole o a fare il bagno –. Ma per nostra buona stella ha lasciato aperte le porte della sua reggia affinché, oltre agli indigeni, anche noi turisti per un giorno la potessimo comunque ammirare, potessimo usufruire e ricrearci con le sue bellezze. Ci aggiriamo allora attoniti per il borgo medievale arroccato su quel cucuzzolo di montagna e, dopo la maestosa splendida Chiesa Madre in stile gotico risalente al 1300, ecco lì, severo, il Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana. Istituito dal 1963 per iniziativa del fisico siciliano Antonino Zichichi, il Centro richiama da ogni parte del mondo gli scienziati – e fra loro non pochi i Premi Nobel – e gli studiosi più insigni per la trattazione di problemi che afferiscono alla medicina, al diritto, alla storia, all’astronomia, alla filologia, alla chimica e a motivo di ciò alla cittadina è stato attribuito l’appellativo “Città della Scienza”. Ma … che fatica! Andiamo giù in funivia?
Alla riapertura pomeridiana dei lavori, definito con un’unica parola “mozzafiato” il panorama che in mattinata abbiamo visto, il nostro Presidente passa la parola a Marco Scalabrino e alla sua relazione avente tema “La lezione poetica di Alessio Di Giovanni”, autore, il Di Giovanni, fra i più importanti del primo Novecento siciliano. Al termine, il recital applauditissimo del secondo gruppo delle poesie nei vari dialetti d’Italia e ancora la voce e la chitarra di Beppe Bernasconi. Dopo la cena, la serata si conclude in dolcezza con la torta. Esagonale, di grandi dimensioni, essa riporta in alto al centro lo stemma dell’A.N.PO.S.DI, sotto al quale è posta la dicitura “Città del Mare 12/05/2018”, e in basso su fondo rosso “1952”. Inutile dire che … ne è rimasta solo la foto!

Domenica 13 maggio. Terrasini ci accoglie alle ore 8e30 e nella Chiesa Madre, la parrocchia Maria SS. delle Grazie, partecipiamo alla Santa Messa officiata da Don Renzo Cannella. Commovente, come sempre, e intenso il momento dell’Offertorio, nel corso del quale gli incaricati delle delegazioni regionali A.N.PO.S.DI. fanno dono dei cesti contenenti ciascuno i prodotti tipici della propria terra. Nella sua omelia Don Renzo Cannella non manca, graziosamente, di rendere noto alla folta assemblea dei fedeli la presenza dei poeti dell’A.N.PO.S.DI. e, nel ringraziarli, ne rimarca l’essenza quale “comunione ... pluralità che unisce … accoglienza dell’altro”. La passeggiata sul lungomare e la visita al Museo Regionale allocato presso il Palazzo d’Aumale, che ospita una mostra dei tipici carretti siciliani fra i più belli e dove fra l’altro, nella ricorrenza dei quaranta anni dall’assassinio, abbiamo modo di vedere una rassegna di foto in commemorazione di Peppino Impastato, perfezionano la mattinata.
Nel pomeriggio, alle ore 16e30, l’A.N.PO.S.DI. ha l’onore e il piacere di ospitare il Prof. Giovanni Ruffino, Accademico della Crusca, già Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, e di ascoltarne l’attesissima e acclamatissima relazione dal titolo: “Lingua e dialetto nell’Italia di oggi”. A questo evento, che rimarrà impresso nelle nostre memorie e negli annali della nostra Associazione, fanno seguito il terzo e ultimo appuntamento con il recital di poesie nei vari dialetti d’Italia e ancora Beppe Bernasconi con le sue seducenti interpretazioni.
In serata l’ultima tappa, in due tempi, della nostra avventura: i soci Bruno Basurto, Alessandro Bruno, Franco Bruno Vitolo, Silvana Izzo Pinfildi, Concetta Ripoli e Pina Sozio recitano alcuni sketch di teatro napoletano su testi di Eduardo De Filippo, Titina De Filippo e Salvatore Di Giacomo, nonché di Giovanni Capurro, di Eduardo De Biase e di Raffaele Viviani; il trio I CACHÌ di Santo Stefano di Camastra: Nello Scurria, Rino Scurria e Mario Tarallo approntano per noi taluni sketch di cabaret in dialetto siciliano sui giochi di una volta e sul tema scottante del bullismo. L’entusiasmo col quale questi amici poeti e attori si cimentano nelle loro brillanti performances viene ripagato dagli Anposdini con una scrosciante manifestazione di affetto e di simpatia.
Il 123esimo Convegno A.N.PO.S.DI volge ineluttabilmente al termine. Domattina colazione e poi … Addiu Sicilia e, si Diu voli, ni videmu a ottobri ddà, a Bassano del Grappa.

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