A.N.PO.S.DI.


Nata a Roma nell'ormai lontano 1952 dall'incontro dei poeti dialettali Turno Schiavoni di Ancona, Renata Sellani di Senigallia, Giulio Cesare Zenari di Verona, Gino Cucchetti di Venezia, Luigi Oliviero di Torino e Alfredo Lucani di Pescara, L'Associazione Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali, con sede a Roma, è un sodalizio culturale antico e glorioso, ma meno conosciuto, forse, di quanto la sua storia, le sue attività e le sue finalità meriterebbero.

Lungo il suo percorso ha annoverato tra i suoi iscritti personaggi celebri che hanno dato lustro con il livello della loro produzione poetica e con la statura umana e morale della loro persona; tra questi, seguendo un criterio di ripartizione per regione, citiamo i poeti piemontesi Pier Demetrio Ferrero, Luigi Oliviero e Umberto Luigi Ronco, i lombardi Giacinto Gambirasio, Mario Gastaldi e Emilio Guicciardi, i veneti Zeffirino Agassi, Arturo Bogo, Gino Cucchetti, Guido Perale, Giulio Cesare Zenari, Chechi Zorzi e Emanuele Zuccato. Assieme ad essi ricordiamo il trentino Arcadio Borgogno, gli emiliani Ferruccio Cambi e Nino Regard con i marchigiani Eugenio Gioacchini e Turno Schiavoni, insieme ad un gruppo di qualificati poeti laziali: Aldo Fabrizi, Luciano Folgore, Mario Dell'Arco, Francesco Possenti, Federico Tosti e Corrado Trelanzi.
Con loro è doveroso il ricordo dei poeti abruzzesi Vittorio Clemente, Alessandro Dommarco e Alfredo Lucani, con i poeti campani Giuseppe Cangiano, Ettore De Mura, E. A. Mario, Pasquale Galante, Ugo Izzolina, Lello Lupoli e Salvatore Tolino. Tra i poeti lucani citiamo Nicola Clienti, fra quelli pugliesi Erminio Giulio Caputo, con il bel gruppo di poeti Calabresi formato da Attilo Adano, Giuseppe Attisani, Salvatore Filocamo, Micu Pelle, Luigi Polistena e Mimmo Staltari e di poeti siciliani Turiddu Bella, Nino Catania, Giuseppe Denaro, Salvatore Di Pietro, Vittorio Emmanuele, Antonino Ferraù, Giovanni Isaja, Peppino Marchese, Giuseppe Musumeci, Antonino Pino e Vann'Antò.

Forte, attualmente, di centinaia di iscritti poeti dialettali di quasi tutte le regioni italiane, pubblica da più di trentacinque anni la rivista quadrimestrale "Voci Dialettali", che ospita testi poetici in dialetto, recensioni, articoli di critica letteraria, di storia, di cultura locale, di linguistica, di teatro dialettale, di esperienze didattiche nelle scuole.

Periodicamente l'Associazione pubblica antologie di poesia dialettale e si fa promotrice di interessanti ed importanti attività per difendere e valorizzare la letteratura in dialetto.

Il primo Convegno Nazionale si tenne a Palermo nel 1954 e ad esso perteciparono poeti di tante città italiane, dal Piemonte alla Sicilia; il secondo a Trieste nel 1955; il terzo a Roma nell'Ottobre 1957 e da allora due volte l'anno in genere a Maggio e Ottobre, il Convegno viene organizzato in località sempre diverse. Numerose le città raggiunte dai poeti negli oltre sessanta anni della sua storia, da Cuneo a Catania, da Perugia a Sorrento, dalla Calabria al Veneto, dalle Marche al Lazio, privilegiando sempre località di grande attrattiva artistica e culturale o di grande fascino paesaggistico: Urbino, Procida, Roma, Arezzo, Senigallia, Riva del Garda, Caserta, Castiglioncello, Viterbo, Scilla, ecc. ...

I Convegni nazionali che l'Associazione organizza fanno riunire gli iscritti, per una fine settimana, in una località italiana sempre diversa, per discutere di scritture dialettali, per confrontarsi su temi di poesia e, soprattutto, per far ascoltare in una suggestiva interpretazione poetica, le varie voci di poesia che, riecheggiando nelle loro diversità espressive, lanciano un messaggio di armonia, di amicizia e di fraternità: la lettura di tali composizioni (punto culminante dei Convegni dell'Associazione) è un evento di poesia pressochè unico in Italia, per il numero delle parlate dialettali che vi risuonano.

La poesia dialettale è un genere di espressione letteraria particolarmente felice, nella quale il sentire più profondo si fa parola immergendosi nella lingua antica dei padri e, utilizzandone le sonorità e gli smalti, le essenze e i significati, trae da essa la linfa per raffigurare tutti i diversi aspetti della nostra esistenza e della nostra realtà contemporanea, ed è per questo importante che non muoia.

L'A.N.PO.S.DI. - Associazione Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali - è nata per adempiere agli scopi indicati nello statuto e cioè:

  • Valorizzazione della poesia dialettale;
  • Studio dei dialetti e degli autori;
  • Diffusione della produzione dialettale in ogni sua forma.

    Possiamo ben affermare che l'Associazione è stata, durante la sua non breve esistenza, sempre fedele ai suddetti propositi, creando un'intima fraternità d'arte fra i poeti e i dialettologi delle diverse regioni d'Italia che, a mano a mano, sono venuti numerosi ad infittire le fila dei componenti il sodalizio, sollecitandone l'attività che si è svolta con pubblicazioni e manifestazioni varie.

    L'Associazione Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali non ha fallito i suoi compiti, nè deluso le aspettative, perchè ha vissuto questi anni con onore e fervore di opere tenendo sempre alta la bandiera dei dialetti d'Italia. Purtroppo molte voci dei poeti che la costruirono e ne fecero parte si sono spente con il passare degli anni ed è vivo nel cuore di tutti noi il loro ricordo ed il rimpianto per averle perdute, ma la fiducia in coloro che appartengono ancora al sodalizio, che credono nella vera ed autentica poesia dialettale e combattono- con i loro scritti- per la sua vita ci da bene a sperare per l'avvenire e per la gloria del patrimonio letterario comune.

    Per noi oggi come ieri l'A.N.PO.S.DI. può essere, senza ombra di dubbio, paragonata ad una madre amorosa che nel suo grembo custodisce e protegge l'immenso vivace patrimonio linguistico d'ogni regione d'Italia, patrimonio che fu dei nostri nonni, che è dei nostri genitori, che sarà dei nostri figli. A loro chiediamo l'impegno-dovere di salvaguardare quei segni della memoria che nei proverbi (sale del mondo), nei modi di dire (espressioni senza maschera), nelle cantilene (l'amore che si fa cosa), nelle filastrocche (serenità della mente), negli indovinelli (esercizio dell'intelligenza) e nelle ninne nanne (il DNA cantato nella lingua più melodiosa ed amorevole, esistente da parte di ogni mamma davanti ai propri figli, assieme al latte materno), restano necessarie ed indispensabili per la cultura dei Popoli e per la ricostruzione della loro identità.

    L'attuale presidente in carica dal 2005 รจ il dott. Mimmo Staltari (Calabria)