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16 Gennaio 2018

I mosaici ravennati nella Divina Commedia Dal primo canto dell’Inferno all’ultimo del Paradiso

Presentazione del Libro di Ivan Simonini a cura di Mimmo Staltari
I mosaici ravennati nella Divina Commedia  Dal primo canto dell’Inferno all’ultimo del Paradiso

Il testo “I mosaici ravennati nella Divina Commedia. Dal primo canto dell’Inferno all’ultimo del Paradiso” di Ivan Simonini, è un’opera eccezionale, introspettiva, talentuosa che sin dalle prime battute lascia intravedere, a chiare note, la passione, il grande acume critico e artistico dell’autore che è riuscito a cogliere l’essenza intima del pensiero del Sommo Poeta e della Divina Commedia tutta, imperniata, specie nella cantica del Paradiso, su visioni di luce e movimento in uno scenario di bellezze uniche che hanno ispirato il nostro Dante e che hanno simbolicamente rappresentato un mondo che ha affascinato e continua ad affascinare critici e letterati. Quindi, da un’opera colossale, quali sono “i mosaici ravennati”, si è arrivati alla scenografia di un’altra opera colossale, appunto “La Divina Commedia”.
Il viaggio si svolge in uno spazio costruito con architettonica precisione e accurata corrispondenza, sì da proporsi esso stesso come espressione simbolica di un’articolata concezione del mondo.
In questo senso riveste un ruolo decisivo la struttura generale e particolare dell’opera.
Particolarmente per il Paradiso, Dante si ispira ai Mosaici ravennati, in un’atmosfera di movimento e di luce, così ben codificati e decodificati dalla magica penna del Simonini che identifica in essi la struttura del Paradiso (e non solo) costituito da nove cieli rotanti e dall’Empireo, cielo di luce e immobile che racchiude tutto l’Universo, nei vari cieli rotanti.
Nel cielo di Saturno termina l’apparizione dei Beati secondo un certo ordinamento e nei cieli successivi il poeta contempla il trionfo di Cristo e di Maria (cielo delle stelle fisse) e i Cori angelici (Primo Mobile).
È nel cuore di tutti i mosaici ravennati, come nell’Empireo, che Dante può godere della visione di Dio, «l’amor che muove il sole e l’altre stelle».
La Commedia si colloca così, in quella concezione figurale degli avvenimenti che ebbe larghissima diffusione nel Medioevo, e ancor più oggi, attraverso il paziente, laborioso e ingegnoso studio di Ivan Simonini che ha saputo cogliere, percepire e fissare tutto l’ingegno di Dante, penetrandolo fin nei più reconditi aspetti.
La rappresentazione figurale, dunque, prima ancora che nei personaggi, può ritrovarsi nel paesaggio della Divina Commedia che non è un paesaggio allegorico, ma reale: esso, anzi, riflette le varie situazioni del Poema tanto che, ad esempio, nel canto introduttivo, è proprio il motivo paesaggistico della selva oscura e senza sentiero che dá unità ai vari episodi. Qui significato allegorico e significato letterale sono una cosa sola. E l’autore Simonini l’ha intuito, scoperto, studiato!
E una cosa sola sono per tutte e tre le cantiche. I colori lividi del paesaggio infernale e la disperazione dei dannati. I colori riposanti ma mutevoli del Purgatorio con la speranza dei Penitenti, per i quali le ore contano perché avvicinano il momento della liberazione, e contano i paesaggi dall’alba, al mezzogiorno e al tramonto. I colori, infine, del Paradiso e la beatitudine degli eletti, specie negli ultimi 13 canti. Nel Paradiso è anzi proprio il colore, vale a dire il variare dell’intensità della luce, a costituire l’elemento unitario della Cantica ed è proprio il paesaggio che permette di rappresentare la beatitudine dei vari cieli
Paesaggisticamente, il Poema gira intorno ai Mosaici ravennati, la rappresentazione figurale, l’intrecciarsi di toni diversi ora commossi, ora ironici, ora irati, ora sprezzanti, ora stupefatti con i quali Dante segue l’alternarsi delle vicende, il suo modo di ritrarre per immagini straordinariamente plastiche ed espressive.
Il Simonini, dunque, ha realizzato un’opera di grande talento che ci prende e ci commuove, ci stupisce e ci arricchisce di un bagaglio culturale che non è di tutti i giorni.
Congratulazioni, quindi, all’autore Ivan Simonini che con magistrale acume ha ulteriormente arricchito l’interesse verso un’opera di portata mondiale quale è la Divina Commedia!!!
E compiace ribadire ancora che grazie al talento di Ivan Simonini “emerge un inedito e innovativo profilo di Dante come primo studioso sistematico dei mosaici ravennati.”
La lettura di questa “grandiosa” opera di Ivan Simonini, mi ha lasciato dentro quanto espresso in questi pochi versi scritti nella lingua dei padri, il mio amato dialetto:

I mosaici ravennati…
Lejìa nu libru scrittu /
du’ provessuri Ivan Simonini /
e mi tornàru nta ‘stu cori /
“movimentu e luci” /
chi m’accendìru li vini. /

I mosaici ravennati… Ho letto un libro scritto/ dal professore Ivan Simonini/ e sono ritornati in questo cuore/“movimento e luce”/che mi hanno acceso le vene.


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N.B. Nel retrocopertina dell'immagine abbiamo sbiancato il prezzo del volume (€ 15.00) perché l'Editore praticherà il prezzo speciale di € 10.00 (più naturalmente spese di spedizione) ai Soci Anposdi che richiederanno il volume a: Edizioni del Girasole, Via G. Pasolini 45, 48121 Ravenna (edizionigirasole@libero.it; ufficiostampa.girasole@virgilio.it).

Mimmo Staltari